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La signora delle camelie

“Io credo che non si possano creare personaggi se non quando si sono studiati a fondo gli uomini, come non si può parlare una lingua che a patto di averla imparata sul serio”

Alexander Dumas

Di ritorno dalle vacanze estive l’insegnante di Latino ci chiese: “Cosa avete letto in questi mesi?”

“La signora delle camelie”, risposi di getto, senza celare l’entusiasmo.

“Qualcosa di meno licenzioso?”.

La professoressa definì licenzioso, con tono sprezzante, quello che era stato il mio primo incontro con l’amore. L’estate in cui ammirai il fascino di Margherita Gautier e sognai di essere amata con lo stesso ardore che consumava Armando. Volevo scrivere come Dumas, suscitare quelle stesse emozioni in chiunque si trovasse tra le mani un mio scritto. Ma cosa ne poteva sapere quella gretta della professoressa?

tolo tolo, checco zalone e il record del coraggio

Ieri sono andata al cinema. Ho avuto una visione. Non riuscivo a trovare parcheggio. Ho dovuto prenotare il biglietto in anticipo. Le sale erano strapiene. Non è una visione, è l’effetto Checco Zalone di cui gli esercenti possono giovare ogni 3-4 anni. 

Ma com’è Tolo Tolo, il film di cui si fa un gran parlare dal momento della pubblicazione del trailer? 

Seguo Checco Zalone dai tempi dei suoi sketch televisivi a Zelig che trovavo quasi sempre divertenti. I suoi primi due film, Cado dalle nubi e Che bella giornata, non mi hanno entusiasmata. Sole a catinelle è stato un piccolo passo avanti. Con Quo Vado? mi ha conquistata (qui trovate l’articolo che scrissi per Vanity Fair). 

E Tolo Tolo? Non vorrei svelarvi molto in queste righe ma ci tengo a sottolineare il coraggio di un’operazione che nella sua posizione non tutti avrebbero dimostrato. Come Alessandro Siani e altri, anche Zalone avrebbe potuto rifugiarsi nei soliti numeri da mattatore qual è e divertire tutti i suoi fan senza far riflettere troppo. La sua critica feroce all’italiano medio permane ma questa volta il tono dissacrante è davvero spietato e mi auguro riesca nell’intento di far ragionare qualcuno dei suoi spettatori su ciò che siamo diventati. 

È un capolavoro? Assolutamente no. Zalone può essere considerato l’erede di Sordi? Neanche a pensarci. È un film perfetto? No. È un buon film realizzato con ottime intenzioni. L’inizio è faticoso. La mano di Paolo Virzì – che firma soggetto e sceneggiatura – è appena percettibile. Il personaggio di Zalone può cominciare a stancare. Tuttavia la seconda parte del film, in particolare, è un’esplosione di umanità, di intelligenza e di trovate vincenti. 

Felice di aver visto Tolo Tolo. Non si riderà a crepapelle, non tutte le battute funzionano, ma almeno Zalone rischia, affronta e sfida il proprio pubblico anche a costo di sacrificare un po’ del suo consenso popolare. Una scelta insolita per i tempi che corrono e per questo ancora più apprezzabile. 

Ho letto che già ieri il film ha registrato un incasso che supera gli 8 milioni di euro (battendo il record del precedente film), cifre da capogiro per un mercato che attraversa delle fasi in cui appare moribondo. Non so se nei prossimi giorni continuerà a viaggiare su queste cifre. Molti spettatori mi sono apparsi un po’ perplessi ma mi auguro che la curiosità abbia la meglio. 

N.B. Chi non ha visto il film farebbe meglio a tacere. Come si può pensare di criticare qualcosa senza averlo vista? Non perpetuiamo ignoranza e pregiudizi, vi prego, ne abbiamo già a dismisura!

I MIEI LIBRI PREFERITI NEL 2019

Cari amici lettori,

non posso concludere l’anno senza condividere con voi anche i libri che hanno accompagnato le mie giornate in questo tormentato 2019. Ne ho letti 54, questi sono quelli che ho preferito.

Come per i film, comincio con due classici che ho letto per la prima volta, diversi tra loro ma caratterizzati ancora oggi da una sorprendente originalità. Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez mi ha colpito per il lessico festoso, elegante e un tono dolente ma anche divertito e dissacrante. A sangue freddo di Truman Capote. Una vera goduria. Una storia potente, una voce inconfondibile e irripetibile.

Uno spazio privilegiato occupa sempre nella mia libreria il racconto di formazione. Quest’anno lo hanno riempito due romanzi portentosi, Via Gemito di Domenico Starnone (qui il link del video in cui ne parlo più approfonditamente) e La Bastarda della Carolina di Dorothy Allison (anche per questo trovate qui maggiori dettagli). Indimenticabili. 

Con il gruppo di libroterapia di cui ho la fortuna di far parte ho avuto la gioia di condividere le emozioni scatenate da quattro libri in particolare tra i tanti proposti, letti e commentati insieme. I miei piccoli dispiaceri è il romanzo attraverso il quale ho scoperto la bravissima scrittrice canadese Toews. Storia di due sorelle e di un grande amore per la vita. Toccante, ricco, intelligente, mai melenso. Un amore di carta di Jean-Paul Didierlaurent è il libro che ogni romantico dovrebbe avere nella propria libreria. Se avete voglia di leggerezza è il caso che leggiate Marie aspetta Marie di Madeleine Bourdouxhe. Se invece vi sentite pronti ad affrontare una storia dalle tinte forti allora non potete che volare su L’isola delle anime di Johanna Holmström. In assoluto una delle letture più straordinarie dell’anno.

La mia passione per le biografie e quella per il cinema sono state soddisfatte da un testo non recente ma non per questo superato. Mi ultimo suspiro di Luis Buñuel è l’occasione per tuffarsi non solo nella cinematografia di uno dei cineasti più rivoluzionari del secolo scorso ma anche in un pezzo di storia costellato di gustose curiosità su vari esponenti della cultura e dell’arte del Novecento. 

Tra i saggi La rivolta del corpo della psicologa svizzera Alice Miller (qui maggiori informazioni), un classico della letteratura per l’infanzia come la Grammatica della Fantasia di Gianni Rodari che tutti i genitori e gli educatori dovrebbero leggere per aiutare i propri bambini a crescere allenandosi alla conoscenza e Il cervello è più grande del cielo del neurochirurgo Giulio Maira attraverso il quale ho compiuto un viaggio pieno di fascino all’interno del cervello umano del quale ancora oggi conosciamo solo il 10% delle facoltà. 

Tra le novità letterarie ho adorato il coraggio di Anna Burns che con Milkman si è aggiudicata il Man Booker Prize 2018 (di cui ho scritto qui) e Patria di Fernando Aramburu (di cui pure vi avevo già accennato qui). 

Mi soffermo invece un po’ di più su The Apology di Eve Ensler che è stata la lettura più emozionante e sconvolgente del mio 2019. Se ne è parlato e scritto un po’ troppo poco. Ma credo che questa lettera di scuse che la scrittrice dei Monologhi della Vagina immagina di ricevere dal padre che l’ha violentata sia il manifesto più potente dei nostri tempi, della violenza delle nostre relazioni famigliari e del desiderio di essere amati, quello che accomuna tutti.

Direi che per il 2019 è andata più che bene, per il 2020 dovrò necessariamente provvedere all’acquisto di nuove mensole per tutti i libri che non sono riuscita a resistere alla tentazione di comprare. Fatemi sapere quali sono i libri che avete amato voi e quali consigliate. Auguro a tutti un 2020 ricco di letture entusiasmanti.