Ieri sono andata al cinema. Ho avuto una visione. Non riuscivo a trovare parcheggio. Ho dovuto prenotare il biglietto in anticipo. Le sale erano strapiene. Non è una visione, è l’effetto Checco Zalone di cui gli esercenti possono giovare ogni 3-4 anni.
Ma com’è Tolo Tolo, il film di cui si fa un gran parlare dal momento della pubblicazione del trailer?
Seguo Checco Zalone dai tempi dei suoi sketch televisivi a Zelig che trovavo quasi sempre divertenti. I suoi primi due film, Cado dalle nubi e Che bella giornata, non mi hanno entusiasmata. Sole a catinelle è stato un piccolo passo avanti. Con Quo Vado? mi ha conquistata (qui trovate l’articolo che scrissi per Vanity Fair).
E Tolo Tolo? Non vorrei svelarvi molto in queste righe ma ci tengo a sottolineare il coraggio di un’operazione che nella sua posizione non tutti avrebbero dimostrato. Come Alessandro Siani e altri, anche Zalone avrebbe potuto rifugiarsi nei soliti numeri da mattatore qual è e divertire tutti i suoi fan senza far riflettere troppo. La sua critica feroce all’italiano medio permane ma questa volta il tono dissacrante è davvero spietato e mi auguro riesca nell’intento di far ragionare qualcuno dei suoi spettatori su ciò che siamo diventati.
È un capolavoro? Assolutamente no. Zalone può essere considerato l’erede di Sordi? Neanche a pensarci. È un film perfetto? No. È un buon film realizzato con ottime intenzioni. L’inizio è faticoso. La mano di Paolo Virzì – che firma soggetto e sceneggiatura – è appena percettibile. Il personaggio di Zalone può cominciare a stancare. Tuttavia la seconda parte del film, in particolare, è un’esplosione di umanità, di intelligenza e di trovate vincenti.
Felice di aver visto Tolo Tolo. Non si riderà a crepapelle, non tutte le battute funzionano, ma almeno Zalone rischia, affronta e sfida il proprio pubblico anche a costo di sacrificare un po’ del suo consenso popolare. Una scelta insolita per i tempi che corrono e per questo ancora più apprezzabile.
Ho letto che già ieri il film ha registrato un incasso che supera gli 8 milioni di euro (battendo il record del precedente film), cifre da capogiro per un mercato che attraversa delle fasi in cui appare moribondo. Non so se nei prossimi giorni continuerà a viaggiare su queste cifre. Molti spettatori mi sono apparsi un po’ perplessi ma mi auguro che la curiosità abbia la meglio.
N.B. Chi non ha visto il film farebbe meglio a tacere. Come si può pensare di criticare qualcosa senza averlo vista? Non perpetuiamo ignoranza e pregiudizi, vi prego, ne abbiamo già a dismisura!