Adèle Exarchopoulos: “Fatico ancora a considerarmi un’attrice”

A soli diciannove anni stringeva tra le mani la Palma d’Oro al Festival di Cannes dove trionfava La vita di Adele, un a love story gay che ristabiliva i canoni del cinema romantico e perfino erotico. Oggi, Adèle Exarchopoulos, 23, è incinta del suo primo figlio (ma tiene segreta l’identità del padre) e si appresta a presentare il suo nuovo lavoro in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia. «Le Fidèle di Michaël R. Roskam (Bullhead, Chi è senza colpa) è un Bonnie e Clyde moderno.

Un’esperienza di cui ho amato ogni singolo istante». In questo caso il suo partner è un uomo, il sex symbol belga Matthias Schoenaerts (Un sapore di ruggine e ossa): «Lavorarci è stato un vero piacere, è un attore generoso, non conosce l’egocentrismo».

Adèle ritorna sul grande schermo dopo che la scure della critica si è abbattuta su Il tuo ultimo sguardo, film di Sean Penn di cui è stata protagonista insieme ad Javier Bardem e Charlize Theron ma la giovane diva non si lascia scoraggiare molto facilmente.

«Mentirei se affermassi di non leggere le recensioni, come fanno molti miei colleghi. Ma la verità è che sono troppo naïf per capire come si possa giudicare l’arte in maniera oggettiva. Eppure sono la più grande critica delle mie performance, le riguardo a fatica..».

Quindi nessun problema ad accettare il giudizio altrui? «Difficilmente mi faccio condizionare da qualcuno. Nella vita mi preoccupo solo delle persone che amo e che ammiro. Dei miei follower su Instagram proprio no! I social dovrebbero farci sentire tutti più vicini e io preferisco non prendermi troppo sul serio».

Le scene di sesso e i baci appassionati con Léa Seydoux ne La vita di Adele hanno reso celebre un particolare dell’attrice parigina: le labbra (dischiuse). «Quando sono sul set i registi non fanno che ripetermi di chiudere la bocca, non diversamente da quanto faceva mia madre quand’ero più piccola. Non socchiudo mai le labbra, pare che contengano il segreto del mio successo».

La recitazione le ha stravolto l’esistenza ma Adèle preferisce mantenere i piedi per terra. «Fatico ancora a considerarmi un’attrice. Ogni nuovo progetto è un’opportunità ma anche un pericolo. Interpretando gli altri ho imparato ad essere me stessa. Sono piena di sogni ma mi sento precaria, insicura, ancora in via di definizione».

E il solo pensiero di trasferirsi da Parigi a Los Angeles la atterrisce: «Scherza? Mi piace ancora vedere le persone camminare per strada!».

Originariamente pubblicato su D – La Repubblica

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