Gomorra 2 è un pugno nello stomaco che amerai

Dal 10 maggio tornano su Sky le faide dei feroci clan camorristi di Gomorra – La serie, con nuovi personaggi, forti tinte noir e un’indomita bestialità. Ci siamo. La serie che più si è distinta negli ultimi anni nella televisione italiana riapre i battenti. Tra poche ore Sky darà il via alla seconda stagione di Gomorra e i primi due episodi non fanno che confermare l’indubbio valore artistico e sociale di una produzione venduta in oltre 130 territori.

La prima stagione si era conclusa con la morte di Donna Imma (Maria Pia Calzone), l’evasione dal carcere di Don Pietro (Fortunato Cerlino) e lo scontro a fuoco tra Ciro L’Immortale (Marco D’Amore) e Genny (Salvatore Esposito), rimasto gravemente ferito. Nella seconda ritroviamo Ciro più spietato che mai, con una grande sete di potere e di rivalsa e un prezzo da pagare più alto del previsto.

– SPOILER ALERT –

A lui e alla sua famiglia è interamente dedicato il primo episodio, quando appare ormai chiaro che la moglie Debora non è pronta ad assecondare la sua scalata al successo, intimorita dai nemici del marito e irritata dal suo atteggiamento spavaldo.

Basteranno i soldi a volontà, il rispetto dei suoi adepti e un tugurio dorato per ristabilire la quieta familiare in casa Di Marzio? La risposta a questa domanda sarà più inattesa e spaventosa di quanto potreste immaginare.

Nell’episodio successivo l’azione si sposta in Honduras dove recuperiamo anche Genny Savastano (le cui sorti erano in dubbio tanto quanto quelle di Jon Snow in GOT). L’uomo è impegnato a gestire il traffico internazionale di stupefacenti provando ad assumere il comando del crollante impero della sua famiglia.

Contrariamente alle sue aspettative Savastano senior, solo e indebolito sia da un punto di vista emotivo che economico, non ha alcuna intenzione di rinunciare al comando. Al loro incontro in Germania il precario equilibrio del loro rapporto si spezzerà definitivamente (“i figli sono lacrime e sangue ma parlare di affari è più importante”, parola di Pietro Savastano!).

– FINE DELLO SPOILER –

Sebbene l’inizio di questa seconda stagione non sia memorabile quanto il debutto originale, la scrittura e la regia di Gomorra 2 continuano a essere caratterizzate da un’estrema ed encomiabile cura dei dettagli (a partire dall’insistenza sui simboli religiosi – nella terra dimenticata da Dio – per arrivare al raggelante close up dell’occhio di Genny sul finire del primo episodio).

Sin dai primi minuti di questo nuovo ciclo appare evidente che gli sceneggiatori Stefano Bises e Leonardo Fasoli, lo showrunner Stefano Sollima e Roberto Saviano stesso non si sono adagiati sul clamoroso successo ottenuto della serie. L’interesse dimostrato dal pubblico sembra invece aver offerto l’occasione a questo brillante gruppo creativo di approfondire le logiche del potere, attraverso tragedie famigliari, drammi personali e guerre intestine.

Ce lo conferma Sollima che ha presentato la serie all’interno della splendida cornice del Teatro dell’Opera di Roma in compagnia dei suoi colleghi. “Siamo ripartiti forti della sfida vinta con la prima stagione, con più forza e una maggiore leggerezza nell’animo. Abbiamo avuto rispetto del pubblico ignorando le aspettative”, afferma il regista di Suburra.

Anche Saviano è dello stesso avviso: “Per realizzare la serie studiamo ossessivamente la realtà, i dialoghi ad esempio sono ricalcati su intercettazioni telefoniche. Non abbiamo obiettivi pedagogici ma puntiamo sul valore antropologico dell’arte”.

Sono forse questi propositi a rendere il linguaggio di questi nuovi episodi forse meno immediato, più complesso e stratificato. Non un difetto bensì un sintomo dell’ulteriore evoluzione di un prodotto già di per sé unico e avanguardista.

Mentre i boss si impegnano ad ampliare il proprio business, spostandosi all’estero e creando nuove alleanze, si consuma la tragedia di uomini perduti, soli, pronti a sacrificare qualsiasi affetto in nome del potere. In quel mondo, nel nostro mondo, la violenza (latente nei silenzi e negli sguardi, manifesta nelle intenzioni) diventa un atto dovuto, l’unico mezzo per ribellarsi e dimostrare la propria superiorità. “In Gomorra vince chi non ha paura”.

L’unico appunto che al momento possiamo permetterci di fare riguarda un elemento quasi esterno alla serie stessa. Ovvero: le varie parodie dei protagonisti che abbiamo visto e rivisto nei due anni trascorsi dall’ultimo episodio (prime tra tutte quelle divertentissime dei The Jackal) inficiano, almeno a primo acchito, alla credibilità di alcuni personaggi, che talvolta possono risultare leggermente eccessivi e artificiosi.

Restiamo curiosi di scoprire che posto occuperanno le new entry Patrizia Santoro (Cristiana Dell’Anna) e Scianèl (Cristiana Donadio), due donne che potrebbero avere un peso specifico nel giro di affari dei clan e che tenteranno di colmare il vuoto lasciato dalla carismatica Donna Imma. In ogni caso tranquilli, gli autori sono già a lavoro sulla terza e perfino sulla quarta stagione

Pubblicato originariamente su GQ Italia

 

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...