Bella, solare, generosa e combattiva. Michelle Hunziker è sorprendente: immagini di incontrare una diva e poi si materializza una donna che condivide le stesse ansie e paure di tutte noi. Dopo un breve apparizione alla Mostra del Cinema di Venezia per presentare la nuova iniziativa della sua associazione Doppia Difesa contro l’alienazione parentale, Michelle è corsa a casa per riabbracciare le sue tre figlie.
Chiacchieriamo mentre tiene in braccio la sua terzogenita Celeste e gioca con Aurora che, mi dice scherzando, “ha deciso spontaneamente di fare da babysitter alle sorelline”. Dalla mattina alla sera si divide tra pappe, biberon e pannolini e non potrebbe essere più felice. Il merito è di Tomaso Trussardi, marito e padre amorevole che non le fa mai mancare il suo appoggio. Ma le sue giornate assumono un senso anche grazie alle tante persone che cerca di aiutare tramite la sua fondazione…
Quand’è che lei e l’avvocato Bongiorno avete cominciato a parlare dell’iniziativa Ancora un’altra storia?
Mentre ero incinta di Celeste. In fondazione continuavano ad arrivare richieste di aiuto da parte di mamme e papà che avevano problemi a vedere i propri figli dopo la separazione. Così abbiamo cominciato a fare delle ricerche. Vogliamo che in Italia venga riconosciuta una legge che tuteli i minori come avviene in altri paesi. L’argomento ha acceso delle polemiche come quando ci occupammo di stalking per la prima volta ma va bene così. Sono convinta che per ottenere dei cambiamenti sia sempre necessario combattere.
Che cosa significa per lei aiutare delle donne in difficoltà?
Noi aiutiamo circa 2000/3000 donne all’anno che è una media altissima per un’associazione come la nostra che offre un aiuto delicato come quello legale. Tramite loro ringrazio la vita per avermi resa così fortunata. Il sorriso di donne che si sentono finalmente libere e i loro occhi che brillano di felicità sono il mio regalo più grande.
Quanto si sente coinvolta emotivamente quando ascolta queste drammatiche storie?
Moltissimo. Sono figlia di genitori separati e mi sono trovata io stesso a doverne affrontare una. Credo che la separazione sia un sacrosanto diritto quando non si va d’accordo ma che rappresenti un grande dolore per i figli. Un sogno che si frantuma. I bambini vanno aiutati, non caricati di ulteriori responsabilità.
Che ricordi ha della separazione dei suoi genitori?
Erano altri tempi, non c’erano mezzi e devo dire che i miei hanno fatto ciò che potevano. Io ho sofferto moltissimo anche perché in Svizzera i minori erano tenuti ad andare in tribunale e a indicare con quale dei due genitori volevano stare. Per me è stato atroce, un trauma che porterò dentro per sempre.
E della separazione con Eros Ramazzotti?
Quando è successo a me e Eros abbiamo fatto di tutto perché Aurora affrontasse la situazione con la maggiore serenità possibile. Lei oggi mi dice di non aver subito dei traumi perché penso si sia sentita amata da entrambi. Siamo rimasti uniti per lei nonostante all’inizio non fosse per niente facile.
Aurora non è stata viziata per placare i vostri sensi di colpa?
Io e Eros siamo stati bravi. Ci sentivamo in ogni minima occasione per decidere insieme della sua educazione. Anche nel momento del rancore, quando si ha voglia di scappare il più lontano possibile e non avere niente a che fare con l’altro, bisogna restare, comunicare e prendersi la responsabilità di aver sposato quella persona e di aver messo al mondo un bambino che merita rispetto e attenzione.
Ormai sua figlia è una giovane donna. Quanto l’ha vista cambiare negli ultimi anni?
Finalmente ha superato la fase adolescenziale che è già una cosa molto bella (ride, n.d.r.). Le mie preoccupazioni sono state la principale fonte di discussione durante gli anni della ribellione quando lottava per avere la sua indipendenza. Oggi è una donna con degli istinti materni che non vuole accettare. E’ cambiata tanto, mi stupisce. Poi le ho fatto un tale lavaggio del cervello e non potrebbe essere più responsabile di così (ride, n.d.r.).
Ha creato non poche polemiche la scelta di Sky di affidarle la conduzione di X Factor…
Aurora non ha bisogno che io e Eros la tuteliamo pubblicamente. Sono molto felice per lei e non vedo l’ora che vada in onda. Mi astengo da qualsiasi commento per il suo bene. Tutto ciò che posso dire è che credo in lei perché sono sua mamma, so chi è e cosa ha dentro. Ha tanto da dare. Ha studiato, poi ha cominciato ad avere una sua identità sui social, è diventata molto popolare ed è stata chiamata. Quello che tanti non capiscono è che nella vita vai avanti solo se vali.
Non le dispiace doverla condividere con il pubblico?
Per noi questo non è mai stato un problema. Io a 19 anni conducevo già la mia prima trasmissione televisiva. Sono anni che faccio questo lavoro e Auri è cresciuta respirando musica e teatro. Non l’ho mai spinta a fare questo mestiere ma non gli ho neanche intimato di non farlo. In realtà non è stato mai neanche argomento di discussione nella nostra famiglia.
Qual è invece il ruolo di suo marito Tomaso nelle attività organizzate dalla sua fondazione?
Lui mi sostiene molto sia a livello economico che emotivo. La fondazione è come un mio bambino a cui tengo tantissimo. Fare del bene è sempre più difficile perché in questo Paese non ti danno delle agevolazioni a meno che non chiedi soldi pubblici.
Contrariamente alle persone che si rivolgono alla sua associazione lei sembra vivere un momento d’oro. Come lo descriverebbe?
Magico! Non ha idea di quello che sta succedendo proprio ora in casa mia però adoro questo caos. Quando sono andata a Venezia per presentare l’iniziativa non vedevo l’ora di tornare dai miei bambini. I miei pensieri erano continuamente rivolti ai loro. Riuscire ad avere un lavoro che ami e avere anche il tempo per goderti i tuoi figli è il massimo della realizzazione.
Affronta questa nuova maternità con una maggiore consapevolezza?
Sì, con tutti i pro e tutti i contro. E’ un’esperienza molto più intensa sia nel bene che nel male. Oggi sono molto più apprensiva. A vent’anni ero più bambina di mia figlia Aurora. Anche se mi dicevano che ero severa non avevo una grande percezione dei pericoli del mondo.
Quali sono per lei oggi i pericoli del mondo?
Con tre figlie femmine aumentano esponenzialmente. I femminicidi non fanno che aumentare. In più mi spaventa moltissimo la crisi emotiva che c’è in questo Paese. Bisogna proteggere i nostri figli dalla rabbia e dalla cattiveria che sono ormai presenti in ambienti di tutti i tipi. In questo periodo vige una follia pazzesca a partire da chi comincia ad insultarti perché hai esitato pochi secondi allo scatto del semaforo verde.
Questo allontana il desiderio di un quarto figlio?
No, anzi! Però adesso voglio godermi le mie tre figlie e lasciare il tempo alle più piccole di crescere. Voglio aspettare che Celeste abbia almeno due anni e che sia lei che Sole si liberino dei pannolini! Adesso sono divisa tra due pappe, due biberon e due pannolini…
E quando il 21 settembre tornerà sul bancone di Striscia la notizia?
Sarò a casa fino alle 16:30 poi le bambine staranno con le tate e con le nonne e poi con il papà. Durante il periodo di Striscia toccherà a lui metterle a nanna. Loro non vedono l’ora di stare con lui perché bastano un po’ di moine e ci casca. Mi fa molto ridere perché chissà come mai quando stanno con Tomaso l’orario per andare a dormire diventa molto flessibile.
Ma riuscite a trovare il tempo per stare da soli?
No! (ride, n.d.r.) In questo periodo è veramente dura. Quando le bimbe si addormentano ci sediamo finalmente sul divano, prendiamo fiato e ci guardiano un film. Dalle 9 e mezza di sera in poi è il momento del totale relax ma siamo talmente stanchi che non ci va neanche più di uscire.
Altrimenti che cosa vi piacerebbe fare?
Siamo dei buongustai ma i ristoranti che ci piacciono sono a non meno di un’ora di macchina. Non siamo però dei discotecari. Quando entriamo in un locale con degli amici facciamo ridere. Salutiamo tutti poi ci guardiamo e ci chiediamo: “Ma noi perché siamo qui con due bebè bellissimi che ci aspettano a casa?”. Così ce ne andiamo.
Non è che tutto questo parlare di separazione le ha fatto perdere fiducia nell’amore eterno?
Aiutare le persone che soffrono mi aiuta anche ad esorcizzare le mie paure. Spero di non dover rivivere il dolore di una separazione perché il mio sogno è invecchiare e morire con quest’uomo che mi ha regalato due bambine splendide. Farò di tutto per combattere e tenere unita questa famiglia.
Pubblicato originariamente sulla copertina del n.40, anno 2015, del settimanale F.