La musica, il cinema, la droga, i pregiudizi: A$AP Rocky si racconta tra sorrisi e continue provocazioni ma suo talento è indubbio così come la sua disinvoltura nel duplice ruolo di rapper e attore provetto
Con due album da primo posto in classifica, il debutto sul grande schermo nel film Dope, il rapper A$AP Rocky è ormai considerato un vero fenomeno della nuova scena musicale newyorkese. Il successo di At.Long.Last.A$AP , album uscito il 16 giugno scorso e subito balzato al primo posto delle classifiche Itunes in 24 paesi, ha rafforzato le convinzioni di chi crede che questo sfacciato giovanotto originario di Harlem, 27 anni ad ottobre, sia un vero avanguardista. D’altronde a credere in lui sono stati produttori e musicisti del calibro di Danger Mouse, Mark Ronson, Hector Delgado, Mike Dean e Kanye West. Il New York Times e Rolling Stone ne hanno lodato “il tocco da aristocratico del ghetto” e “il guizzo psichedelico” paragonandolo a mostri sacri come Biggie e Pac ma lui, con la spavalderia e il look aggressivo di ogni rapper che si rispetti, non si lascia certo intimidire da paragoni o aspettative.
Il tuo primo film Dope è stato presentato in contemporanea al documentario dedicato a Amy Winehouse, un’artista che con le droghe c’è andata giù pesante. Qual è la tua esperienza?
Sarò veramente onesto. Proprio pochi minuti fa mi sono fatto una canna e sono veramente sballato ma farò uno sforzo per cercare di rispondere in maniera convincente alle tue domande. Credo che la marijuana sia da sempre servita a riunire le persone, così avveniva negli anni Sessanta e Settanta.
E le droghe pesanti?
Il crack e la metanfetamina, mi fanno schifo e penso che servano solo a danneggiare chi ne fa uso. Io posso dire solo che ho 26 anni, fumo tanta marijuana, non ho mai sniffato cocaina ma ho provato qualsiasi altro tipo di droga e spero proprio non sia un problema per te (ride, n.d.r.). Scherzo, mi tengo alla larga dall’eroina e dal crack.
Ti definiresti un tipo religioso?
Non direi ma credo in Dio. Sono battezzato e i miei genitori sono cristiani ma io sono uno spirito libero e credo nella fede sacra della libertà. Alla fine credo che non importi molto in che Dio credi ma in un potere superiore da rispettare. Rispetto tutti, non amo giudicare.
Come te la cavi con il giudizio degli altri?
Sinceramente non me ne frega un cazzo di quello che gli altri pensano perché nessuno sa come sono cresciuto. Chi mi giudica non capisce niente così come io non ho risposte e non mi ritengo il modello di nessuno. Tutto ciò che so è chi sono e cosa voglio dalla vita. Una volta che sei a posto con te stesso non te ne frega un cazzo del giudizio degli altri.
Dei tuoi amici che mi racconti?
A volte le persone credono che quelli come me frequentino solo gente ricca ma non è vero. A molti dei miei amici non importa nulla dei vestiti di marca o delle auto lussuose. Io sono una persona molto alla mano e sono generalmente accomodante con le persone che frequento.
Sei molto amico di Zoe Kravitz, altra protagonista del film Dope?
Sì ma se c’è una cosa che non sopporto sono i gatti, mi fanno starnutire e star male. Lei ne ha uno, l’unica cosa che non mi piace di lei (ride, n.d.r.). Ci conosciamo da 3 o 4 anni e la prima volta che l’ho vista era ad un servizio fotografico. La prima cosa che ho pensato vedendola è che mi ricordava sua madre, bellissima. Poi mi sono avvicinato anche se mi sembrava che le girassero un po’ per qualche storiella di gossip. Le ho chiesto il numero e lei mi ha mandato dal suo assistente. E’ stata proprio una stronza! Un anno dopo siamo diventati grandi amici.
Nel film interpreti Dom che a questo punto mi sembra molto diverso da te.
Sì infatti, lui è il classico spacciatore stereotipato che di solito interpretano i rapper. Non posso negare che questa realtà esista ma se avrò ancora occasione di recitare sarà in un ruolo molto diverso da questo. Per ora il cinema lo metto un po’ da parte perché voglio concentrarmi sulla mia musica. Il primo album è servito a provare che potevo sfondare nel mainstream, oggi mi interessa svelare al pubblico un nuovo sound, qualcosa a cui non sono abituati, voglio sfidare il loro intelletto e le loro emozioni.
Pubblicato originariamente su GQ Italia